Il comma 2 dell’articolo che introduce il reddito di cittadinanza aggiunge che per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari a 67 anni la misura acquista il nome di pensione di cittadinanza, quale strumento di contrasto alla povertà per le persone anziane. Queste persone beneficeranno di un’integrazione del reddito familiare, fino al raggiungimento di una determinata soglia.
Reddito e pensione di cittadinanza, quindi, sono molto simili, tuttavia per quest’ultima ci sono delle regole leggermente differenti.
È NECESSARIO CHE IL NUCLEO FAMILIARE PER IL QUALE SE NE FA RICHIESTA SIA COMPOSTO ESCLUSIVAMENTE DA PERSONE OVER 67. Gli altri requisiti sono: essere cittadini italiani, o in alternativa di uno Stato membro UE. La pensione di cittadinanza spetta anche agli stranieri, purché in possesso del regolare permesso di soggiorno; essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni; ISEE inferiore a 9.360€; patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000€; patrimonio mobiliare inferiore a 6.000€. Questo limite è innalzato di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare; reddito familiare non superiore a 7.560€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.
Ai nuclei familiari che soddisfano i suddetti requisiti spetta un beneficio economico che - come descritto dall’articolo 3 del decreto - si compone di due parti:
- integrazione del reddito familiare fino al raggiungimento della soglia annua di 7.560€;
- integrazione pari all’ammontare annuo del canone di locazione (per i nuclei familiari che vivono in affitto) fino ad un massimo di 1.800€.
Complessivamente potrebbe spettare un’integrazione del reddito fino al raggiungimento di 9.360€; mensilmente, quindi, l’interessato ha diritto ad un massimo di 780€. In ogni caso, l’integrazione non può essere inferiore ai 480€ annui.
L’importo dell’integrazione, però, viene aumentato in caso di nuclei familiari numerosi; nel dettaglio, per ogni persona maggiorenne successiva alla prima si applica un parametro della scala di equivalenza pari a 0,4. Quindi, nel caso di una coppia di over 67, l’importo massimo dell’integrazione è di 1.092€ al mese, 13.104€ l’anno. È bene sottolineare, comunque, che il parametro di scala di equivalenza complessivo non può essere superiore a 2,1. Quindi, in caso di nuclei familiari numerosi - purché composti esclusivamente da Over 67 - l’importo massimo della misura è di 1.638€ al mese, 19.656€ l’anno.
Per quanto riguarda la durata della pensione di cittadinanza, questa viene riconosciuta per tutto il periodo in cui il beneficiario soddisfa i suddetti requisiti, per un massimo di 18 mesi. Scaduto questo termine si può chiedere il rinnovo del beneficio. Il contributo, invece, è riconosciuto per dodici mensilità e decorre dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda.
L’unico intervento è quello che prevede un innalzamento di 5.000€ della soglia del patrimonio mobiliare da non superare per beneficiare di pensione e reddito di cittadinanza in caso di presenza di una persona disabile nel nucleo familiare.
La richiesta - come si legge nell’articolo 5 del decreto - dovrà essere presentata utilizzando il modello di domanda messo a disposizione dall’Inps. La domanda potrà essere presentata utilizzando la modalità telematica all’Inps.
Una volta ricevuta la domanda, l’Inps ha cinque giorni di tempo per analizzarla: nel caso la richiesta venga accolta, la pensione di cittadinanza verrà erogata dal mese successivo su una carta elettronica. Questa carta può essere utilizzata per gli acquisiti (ma non per qualsiasi tipo di attività che abbia a che fare con il gioco d’azzardo); inoltre, si può prelevare contante ma fino ad un massimo di 100€ al mese.